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Editoriale

Sentire per essere in ciò che accade

Josephine Condemi
una storia scritta da
Josephine Condemi
 
 
Sentire per essere in ciò che accade

Carə lettorə,

sono trascorsi dodici mesi dall’inizio di questo percorso: a fine febbraio 2024 è nata la nostra Mangrovia, allegra e ambiziosa. Celebriamo questo giro intorno al Sole con quattro settimane dedicate ai sentimenti, i nostri modi di sentire che condensano l’emozione in qualcosa di più profondo e tenace.

Dopo secoli in cui i sentimenti sono stati trattati come “passioni” da sottoporre all’egida della razionalità distaccata e strumentale, più sviluppiamo sistemi tecno-sociali in cui questa razionalità orientata all’obiettivo funziona in automatico, più diventiamo consapevoli che conosciamo solo ciò che ci colpisce trasversalmente, corpo e mente insieme.

I sentimenti comprendono già, in qualche modo, la ragione, perché sono emozioni a cui diamo un significato per dire a noi stess3 come stiamo. Senza ragione, non riusciremmo a elaborare i nostri bisogni; senza emozioni e sentimenti, non sapremmo “sentirli” quando si manifestano.

In queste settimane ci occuperemo dei sentimenti nella musica, del sentiment misurato sulle notizie del cambiamento climatico e di come l’empatia possa essere una chiave per riuscire a superare la paura e intraprendere azioni concrete di salvaguardia e ripristino della biodiversità ambientale. Cercheremo, ancora una volta, di aprire varchi verso l’insolito e l’inaspettato, verso futuri più sostenibili per tutt3, con un sorriso.

E con questo spirito, venato da un po’ di tristezza, che sto affrontando il mio ultimo mese da direttrice responsabile della testata: è stato un percorso bellissimo che mi arricchito molto, sia dal punto di vista professionale che umano, e spero di essere riuscita a dare altrettanto. Un punto che mi allarga il cuore è stato sperimentare come un giornalismo di approfondimento, costruttivo, transdisciplinare in ogni pezzo, con una prospettiva più possibile intersezionale ed extraeuropea che non disdegni di sperimentare l’IA in modo trasparente e collaborativo, si possa fare.

E quindi grazie: all’editore, alla squadra, ma soprattutto a te che leggi e che continui a credere che il mondo possa essere migliore. È stata una festa lunga dodici mesi, è il momento di salutarci.

Buon viaggio!

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