Sentire per essere in ciò che accade

Carə lettorə,
sono trascorsi dodici mesi dall’inizio di questo percorso: a fine febbraio 2024 è nata la nostra Mangrovia, allegra e ambiziosa. Celebriamo questo giro intorno al Sole con quattro settimane dedicate ai sentimenti, i nostri modi di sentire che condensano l’emozione in qualcosa di più profondo e tenace.
Dopo secoli in cui i sentimenti sono stati trattati come “passioni” da sottoporre all’egida della razionalità distaccata e strumentale, più sviluppiamo sistemi tecno-sociali in cui questa razionalità orientata all’obiettivo funziona in automatico, più diventiamo consapevoli che conosciamo solo ciò che ci colpisce trasversalmente, corpo e mente insieme.
I sentimenti comprendono già, in qualche modo, la ragione, perché sono emozioni a cui diamo un significato per dire a noi stess3 come stiamo. Senza ragione, non riusciremmo a elaborare i nostri bisogni; senza emozioni e sentimenti, non sapremmo “sentirli” quando si manifestano.
In queste settimane ci occuperemo dei sentimenti nella musica, del sentiment misurato sulle notizie del cambiamento climatico e di come l’empatia possa essere una chiave per riuscire a superare la paura e intraprendere azioni concrete di salvaguardia e ripristino della biodiversità ambientale. Cercheremo, ancora una volta, di aprire varchi verso l’insolito e l’inaspettato, verso futuri più sostenibili per tutt3, con un sorriso.
E con questo spirito, venato da un po’ di tristezza, che sto affrontando il mio ultimo mese da direttrice responsabile della testata: è stato un percorso bellissimo che mi arricchito molto, sia dal punto di vista professionale che umano, e spero di essere riuscita a dare altrettanto. Un punto che mi allarga il cuore è stato sperimentare come un giornalismo di approfondimento, costruttivo, transdisciplinare in ogni pezzo, con una prospettiva più possibile intersezionale ed extraeuropea che non disdegni di sperimentare l’IA in modo trasparente e collaborativo, si possa fare.
E quindi grazie: all’editore, alla squadra, ma soprattutto a te che leggi e che continui a credere che il mondo possa essere migliore. È stata una festa lunga dodici mesi, è il momento di salutarci.
Buon viaggio!