Carɜ lettorɜ,
cosa c’è là fuori? Dalle prime osservazioni col naso in su a oggi, sappiamo che ci muoviamo su un pianeta che ruota sul proprio asse, mentre la Luna gli ruota intorno, e che insieme, Terra e Luna, orbitano intorno alla nostra stella madre, il Sole, da cui siamo lontanɜ circa 150 milioni di chilometri.
La Terra è solo uno degli otto pianeti tenuti in orbita dalla forza gravitazionale del Sole, che possiede più del 99% della massa del sistema che prende il suo nome. A propria volta, il sistema solare si trova in un braccio esterno, periferico, il Braccio Locale, della nostra galassia, la Via Lattea: il Sole “trascina” gli altri pianeti facendo orbitare l’intero sistema intorno al centro galattico, inserendo questo movimento in quello principale, a spirale, per cui la Via Lattea si muove a circa 600 chilometri al secondo. Solo nella via Lattea stimiamo che esistano tra i 200 e i 400 miliardi di stelle. Finora sappiamo che nell’universo ci sono più di 2000 miliardi di galassie, e che la nostra fa parte di un gruppo di almeno 50 galassie legate insieme, il Gruppo Locale: la più grande di queste, Andromeda, pare ci stia venendo incontro, e che sia in programma una collisione-fusione con la Via Lattea tra 4-5 miliardi di anni circa. Come sai, rischiamo di estinguerci prima.
Nella Mangrovia che leggerai su queste pagine e ascolterai questo mese nel podcast Zenit, proveremo a esplorare quanto e come l’esplorazione delle stelle ci abbia cambiato e abbia influito nella nostra evoluzione di esseri umani: dalle prime osservazioni alla corsa allo spazio durante la Guerra Fredda fino a quella del cyberspazio dagli anni Novanta ad oggi, spesso abbiamo applicato al “fuori” (orbita) gli schemi del “dentro”, le strutture di potere terrestri, troppo terrestri, con lo scopo di gestire, dominare, controllare quello che ancora oggi resta perlopiù un mistero. Cosa c’è, là fuori?
Allo stesso tempo, gli sforzi di donne e uomini che hanno dedicato la loro vita alla ricerca spaziale ci hanno consentito di vivere sempre meglio qui sulla Terra: dall’abbigliamento termico ai sensori delle fotocamere HD, dal LIDAR ai materassi memory foam, moltissime innovazioni tecnoscientifiche nate per “andare in orbita” si sono rivelate utili sul nostro pianeta. Riusciremo a trovare nello spazio la soluzione al cambiamento climatico? Qualcuno spera, non a caso, di poter riuscire a cambiare pianeta. Da queste parti ci sembra già tanto evitare di replicare nello Spazio il peggio dei modelli terrestri, dal monitoraggio che diventa sorveglianza alla produzione di rifiuti che non si sa come smaltire. Di sicuro, provare a guardarsi “da fuori” è un esercizio non scontato e, a volte, coraggioso: cosa fare delle immagini che ci arrivano è ancora una volta responsabilità di ciascunǝ di noi.
Grazie di esserci. Buon viaggio!