L’acqua salata che siamo
Carə lettorə,
i mari e gli oceani sono l’ultima frontiera inesplorata: secondo i dati del Seabed 2030, il programma di punta del decennio della scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, a giugno 2024 era stato mappato solo il 26,1% dei fondali globali. Fino ai 200 metri di profondità, dove i raggi del sole arrivano appieno, ci è più facile fotografare, descrivere, rappresentare, far riemergere quello che resta sott’acqua. Oltre, comincia il mistero, che ci riporta dritt3 alle origini della vita sul nostro pianeta.
Le prime reazioni chimiche sono avvenute nell’acqua salata: molto prima degli alberi, sono stati gli organismi vegetali acquatici a trasformare anidride carbonica e acqua in carboidrati e ossigeno attraverso la luce solare. Questi organismi vegetali vengono chiamati fitoplancton, e insieme a quelli animali, lo zooplancton, formano il plancton, l’insieme delle forme di vita acquatica che non nuotano ma si lasciano trasportare e muovere dalle correnti.
Più ci immergiamo negli abissi, meno i raggi del sole riescono a filtrare, meno sappiamo delle forme di vita che abitano le profondità di mari e oceani. Come vivono? Cosa possono insegnarci in termini di adattamento a condizioni estreme? Ancora oggi, gli oceani assorbono circa un quarto della CO2 emessa ogni anno da noi esseri umani. Ancora una volta, conoscere e preservare uno degli ecosistemi che compongono il nostro pianeta significa darsi una possibilità vera di sopravvivenza.
Il nostro corpo ci ricorda ogni giorno che veniamo dall’acqua salata: le cellule di cui siamo format3 si basano sul delicato equilibrio tra acqua e sali minerali per scambiare energia con l’ambiente circostante. L’acqua di mare e il plasma del nostro sangue si assomigliano. Prima di nascere, prima di respirare, ci formiamo per nove mesi nella sacca uterina piena del composto di acqua e sali minerali che abbiamo chiamato liquido amniotico.
La Mangrovia di questo mese che leggerai su questa rivista e ascolterai nel podcast Zenit oscillerà quindi tra fuori e dentro, immersioni e riemersioni che collegano arte, cultura e tecnologia per provare a vivere meglio e in armonia sul nostro pianeta: dall’importanza di ripulire gli oceani dalla plastica che produciamo a come l’Intelligenza Artificiale e le tecnologie immersive ci possono aiutare nelle esplorazioni degli abissi; dall’energia che nasce dalle onde al mare che abbiamo negli occhi; dall’arte che promuove energia sostenibile a come le culture che vivono i territori possono contribuire a nuove forme di turismo. Sarà il mese della prima content partnership e di nuov3 compagn3 di viaggio. Sarà il mese in cui per la prima volta il team di lavoro di questo progetto si riunirà fisicamente nella stessa stanza. Emozioni, come quelle che speriamo di condividere con te anche in queste settimane.
Grazie di esserci. Buon viaggio!